Mysundaynigthpz

  1. Mentre vivo
    Un attimo di vita in più

    AvatarBy acab2802 il 18 Jan. 2015
     
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    Mentre stavo vivendo, con il cuore assopito e la ragione vigile, sono inciampato in te. Sono caduto e non mi sono fatto male perché hai attenuato il tonfo del mio corpo e della mia mente. In te ho camminato, da lontano prima, da vicinissimo poi. Ho sentito il tuo calore, la tua voglia coinvolgente di cambiamento e me ne sono rallegrato quando ho capito che io ero il tuo motore. Poi sono inciampato di nuovo, ma non in te, nei tuoi pensieri, nelle tue voglie, nella tua sete di libertà e mi sono fatto male, sono sbattuto violentemente contro il tuo muro fatto di antichi mattoni refrattari. Ora cammino zoppo di cuore e di ragione e faccio fatica a raggiungermi, sono pressoché fermo, mentre il mio essere felice si allontana. Ora ho paura nelle mie domenica sera e sento sobbalzare la mia ragione, la sento fare un salto e cadere fino ad aggrapparsi al cuore. Si tiene così saldamente che ad un certo punto si mischia con lui, lo spreme, insomma se ne impossessa e tutto diventa incomprensibile anche la cosa più semplice da capire: l'assenza.

    E' difficile distinguere i buoni dai cattivi. I peccatori spesso, piacevolmente, ci sorprendono. Di contro i timorati di dio, i santi, i buoni, con grande disgusto, spesso ci meravigliano per la loro crudeltà. Non dovremmo schedare le persone tra buone o cattive! Perché la compassione e la crudeltà completano, riempiono gli spazi vuoti di un cuore allo stesso modo. La verità è che ognuno di noi è capace di qualunque cosa, sia esso buono o cattivo.

    La fiducia non dovrebbe essere presa a scatola chiusa, dovrebbe essere custodita dentro un pacco con l’imballaggio trasparente e la scritta “alto/fragile”. Si perché prima di scartarla dovremmo avere ben chiaro in cuor nostro ciò che stiamo per ricevere e cioè una libertà sterminata. Per questo una volta persa chi l’ha ricevuta non dovrebbe avere scuse e conseguentemente risultargli quasi impossibile riaverla in dono. La responsabilità di saper gestire la fiducia dovrebbe sempre ricadere in chi la riceve e mai in chi la regala, in tal modo dovremmo sapere sempre di chi poterci fidare. Oggi, purtroppo, anche chi ci vive accanto cestina cotanto omaggio a cuor leggero, mentre sono quelli che ci stanno a distanza che a volte corrono in nostro aiuto. Ed è per questo che, secondo me sbagliando, la maggior parte di noi, ad un certo punto, decide di fidarsi solo di se stesso, semplicemente perché è il miglior modo di evitare dolorose delusioni. G.A.

    Edited by acab2802 - 23/1/2015, 11:40
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  1. acab2802
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    Al Louvre rimasi a contemplare qualcosa di esclusivo con la voglia di toccarla, annusarla, assaggiarla, come se quel qualcosa fosse davvero in carne ed ossa. Ero di fronte alla Gioconda; ubriaco davanti al quadro di Leonardo e non so se furono i fumi dell’alcool ad amplificare quello stato d’animo, ma io mi sentivo stranamente leggero, vuoto, libero. Mi sentivo bene.
    Oggi guardando te, creatura in carne ed ossa, quella sensazione che assaporai molti anni fa a Parigi riemerge con qualcosa in più, mi accendo di passione e a stento riesco a tenere i piedi per terra, sento l’assenza di gravità e perdo l’equilibrio verso l’alto di fronte a siffatto quadro dipinto da tua madre. Tua madre come Leonardo. Tua madre con qualcosa in più: artista dediti alla sensuale bellezza. Si sei carnalmente bella, ma io non posso far altro che ammirarti, non posso ne desiderarti, ne toccarti e ne tantomeno sperare di fare le due cose prima o poi. Quello che posso fare è cercare di lasciarmi ardere dalla passione e trascrivere il tutto su questo foglio di carta. Ma tra la mente che detta e la mano che scrive si interpone il cuore e mi perdo tra il ricordo del tuo profumo e la forma delle tue labbra. E si accende la voglia di aprire quella porta e trovarti ancora la, seduta sul divano che guardi fuori in veranda, sorridente e bella, la Gioconda sensualmente bella, appunto. Ho le mani ed il cuore in catene, non ti raggiungo, non riesco a sfiorarti nemmeno dibattendomi come un toro.
     
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